Portfolio

Ho sempre avuto una grande passione per il disegno. Molto meno per i colori, ma a tirare righe me la cavo, e ogni tanto mi capita di realizzare qualche scarabocchio decente. Questa galleria raccoglie alcuni di quelli che trovo siano riusciti abbastanza bene, ma poi…de gustibus.


Quando il mio erbario personale contava ancora un numero finito di campioni, avevo pensato di tenerne un registro cartaceo, con tanto di copertina disegnata ad hoc. Avevo quindi ricopiato dal vero alcuni dei miei campioni preferiti (è assolutamente casuale che siano quasi tutte Cladonie) e li avevo impaginati con uno stile un po’ vintage.
Una variazione su questo tema l’ho dedicata a quella che credo sia la mia coppia di specie preferita; ovviamente sono le ‘gemelle diverse’ Cladonia cariosa e Cladonia peziziformis, disegnate ricopiando dal vero alcuni campioni raccolti nell’interessantissimo sito dell’Ansa di Castelnovate durante i sopralluoghi per il Life Drylands (di cui avevo parlato qui).


In occasione dell’addottoramento dell’amica Chiara ho realizzato questo ‘puzzle’ di licheni crostosi terricoli d’alta quota, un’accozzaglia caotica e variopinta che ben rappresenta la diversità di questo gruppo di licheni in ambiente alpino e la complessità con la quale essi si associano a formare comunità dalle quali districare le singole specie può spesso essere un’impresa non da poco.
C’è anche una valida spiegazione per ciascuna delle decisioni adottate nella composizione dell’immagine: “dal puzzle manca un pezzo, per ricordare che non si può sapere tutto; gli altri pezzi sono molto intricati, per ricordare la sfaccettata complessità della Vita; è tutto molto variegato, per ricordare la grande diversità dei licheni alpini; e alcuni licheni sconfinano fuori dal loro pezzo, per ricordare che non si può controllare la Natura”.
Le specie raffigurate sono (da sinistra a destra, dall’alto al basso): Dibaeis baeomyces, Biatora vernalis, Athallia saxifragarum, Psoroma tenue, Arthrorhaphis alpina, Trapeliopsis granulosa, Pycnothelia papillaria, Blastenia ammiospila, Mycobilimbia sphaerodes, Lecidella wulfenii, Bryonora castanea, Protopannaria pezizoides, Caloplaca stillicidiorum, Placynthiella icmalea, Icmadophila ericetorum, Megaspora verrucosa, Bryobilimbia hypnorum, Lecidoma demissum e Baeomyces placophyllus.


Proprio mentre realizzavo i disegni per la composizione precedente, mi sono reso conto di quanto le ex-Caloplache muscicole si somiglino dannatamente; la cosa mi ha ispirato per un’ulteriore composizione, in cui, utilizzando volutamente come base sempre lo stesso disegno colorato ogni volta in modo [impercettibilmente] differente, ho voluto per l’appunto rappresentare la ‘diversità’ di queste ‘croste grigie alpine’. Il messaggio è che, di fatto, macroscopicamente queste si somigliano tutte – they all look the same! – e quindi, per poterle identificare, è necessario andare oltre quel che si vede ad occhio nudo. Se poi ci volete leggere anche un simbolismo più ampio, liberissimi.
Le specie raffigurate sono (da sinistra a destra, dall’alto al basso): Parvoplaca tiroliensis, Athallia saxifragarum, Caloplaca stillicidiorum, Bryoplaca jungermanniae, Blastenia ammiospila, Caloplaca livida, Caloplaca nivalis, Calogaya schistidii, Bryoplaca sinapisperma, Bryoplaca tetraspora, Myochroidea rufofusca, Bryonora castanea.


Un lavoro che mi aveva appassionato parecchio era stato quello sui licheni epifiti dei boschi della Valle del Ticino, al punto che avevo confezionato questo disegno, che avrebbe dovuto essere la base per una più articolata infografica sull’argomento, mai più realizzata. Ma mai dire mai…


C’è poi tutta la serie di disegni realizzati per il workshop su Cladonia del 2021 (v. qui). Infatti, oltre a numerose fotografie, ho voluto avvalermi di disegni schematici realizzati ad hoc per illustrare i principali caratteri anatomici e morfologici diagnostici di questo adorabile genere macrolichenico.


Un altro lavoro realizzato per conto dei webinar organizzati dalla Società Lichenologica Italiana nel 2021 è stato il disegno per la locandina del seminario del Prof. Nimis sui licheni d’Italia (la cui registrazione, che davvero raccomando di ascoltare, è disponibile qui). Sapendo i temi ‘classici’ che avrebbe affrontato, ho pensato di unire i concetti di biodiversità lichenica e di storia della lichenologia: dalle varie regioni italiane spuntano specie che ne sono in qualche modo caratteristiche, mentre come sfondo delle regioni stesse si trovano i frontespizi delle principali opere lichenologiche del “Periodo d’Oro della Lichenologia italiana” che le riguardano.

Credo che gli sia piaciuta, dato che gliel’ho poi vista usare anche in altre presentazioni!


Ho anche realizzato i loghi per alcuni convegni della Società Lichenologica Italiana, in collaborazione con l’immancabile Chiara Vallese: il 32° (Bologna 2019) e il 34° (Pavia 2022).


Conclude questa rassegna un disegno a cui sono molto affezionato. Nacque tutto da qualcuno – non ricordo nemmeno chi! – che mi disse “hai sempre le Cladonie in testa”. Chiunque fosse non aveva torto, visto che era proprio il caotico periodo in cui con Mariagrazia Valcuvia stavamo ultimando la monografia illustrata sulle Cladonie italiane. La frase mi ispirò questo scarabocchio, tanto spontaneo che, a differenza del solito, lo tracciai in biro nera e colorai poi le Cladonie a pastello.


POSCRITTO: un piccolo divertissement